Il Cancro e la Psicologia
Napoli
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Dott. Alessandro Iovane
Psicologo del Poliambulatorio dei Cavalieri dell’Ordine di Malta
La malattia oncologica è la malattia dei nostri tempi. La percentuale di decessi in molti tipi di cancro è in costante diminuzione, grazie ai passi in avanti della scienza. Purtroppo, però, la qualità della vita delle persone oncologiche non è assolutamente migliorata. Lo stato di disagio psicologico, se non fisico, è fortemente e costantemente depresso. La fiducia nei medici e nella scienza è anch’essa costante. La prevenzione non è ancora entrata a far parte dell’ottica della popolazione. Il benessere, stato di sana salute fisica e psicologica, è ancora lontano.
La psicologia e lo psicologo rappresentano non solo l’anello mancante tra i pazienti ed i medici ma anche la maglia portante dell’intero sistema. Sia medici che pazienti e popolazione tutta sono profondamente scollegati, come se gli uni non fossero parte integrante degli altri. I medici sono interessati al disagio fisico e provvedono a ridurlo. Il problema risiede nel fatto che una malattia fisica è anche una malattia psicologica e questo, i pazienti, lo sanno bene. Curata la malattia fisica, quella psicologica rimane e , come ogni tipo di malattia, se non compresa e scoperta col dovuto anticipo, si espande sempre di più.
La malattia oncologica ti ferisce soprattutto nell’anima ed è quella che va salvaguardata. E’ a lei che è rivolta l’attenzione della psicologia.
La popolazione oncologica non ha un rapporto di totale assistenza e comprensione col suo medico chirurgo. Gli stessi ospedali, spesso, si differenziano dalle cliniche private non per la bravura del chirurgo ma per l’accoglienza, l’assistenza psicologica, l’umanità con la quale vengono trattati nella struttura.
Le percentuali ci dicono che la malattia oncologica è dovuta per il 50% a cause genetiche e per l’altro 50% a cause alimentari, cause psicologiche e comportamentali (conduzione di una vita insalubre).
Se è vero che la chirurgia serve a non far morire le persone affette da cancro è anche vero che il fine dovrebbe essere quello di “far vivere” queste persone. Ma in che modo? L’impressione che hanno le persone operate è quella di essere stati sì salvate dalla morte ma, al contempo, ABBANDONATE al loro futuro diventato orribilmente INCERTO. La depressione la fa da padrona. Alcune di loro, però, si rivolgono ad altre figure professionali come psicologi.
TERAPIA E TRATTAMENTO:
la Psicoterapia Cognitiva Comportamentale risulta essere di grande efficacia e di breve durata. I primi “effetti” positivi si possono avere gia dai primi incontri.
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Dott. Alessandro Iovane
Psicologo del Poliambulatorio dei Cavalieri dell’Ordine di Malta